Alice Tebaldi Designer

La scrittura arabescata

Quando la tipografia diviene decoro si esprime, a mio parere, la potenza e la bellezza della scrittura. Vedere al Pergamon Musem di Berlino esempi di stittura cufica applicata, mi hanno spinto a fare questa piccola ricerca. Il Cufico o kufico , che è lo stile calligrafico della lingua araba (il nome deriva dalla città irachena di Kufa dove, secondo la tradizione, sarebbe avvenuta la più antica elaborazione della scrittura araba) è caratterizzato da una forma geometrica dei grafemi. Nella storia il cufico poté sviluppare una sua estetica formale caratterizzata da lettere pesanti, da curve strette e minimali e risultare quindi particolarmente indicato per scrivere sulla pietra o sul metallo, per scolpire iscrizioni sui muri delle moschee e per il conio delle monete.

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Non c’erano canoni particolari per le forme delle lettere o degli spazi, cosicché i calligrafi e i copisti poterono usare il nuovo stile con una certa libertà, ottenendo i più diversi effetti. Ci sono due tili predominanti: il “cufico quadrato” e il “cufico fiorito”; il primo è una forma di scrittura consistente in linee e angoli, solitamente verticali ed orizzontali, mentre il secondo ha un finale delle lettere particolare ed è perfetto per i decori arabescati.

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L’arabesco, uno stile ornamentale composto da elementi calligrafici e/o motivi geometrici, veniva adoperato per decorare, soprattutto, le superfici di moschee e di altri edifici religiosi. Non sono un capolavoro questi rilievi arabescati dell’Alahambra di Granada!?!

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